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Italiani: Popolo di poeti, di artisti, di eroi…..

Come sta scritto sulla pietra dell’EUR ? …forse sì

Il 21 Aprile del 753 fu fondata Roma (urbe condita ) e da quell'anno inizia. per il mondo allora conosciuto un'era di grande civiltà e cultura, portate dall'espansione romana, anche in ragione della posizione geografica della nostra penisola al centro del Mare Nostrum.

Molti secoli passarono e dopo il compimento della unità politica, l'Italia giunse, ben ultima fra le nazioni, a concepire il bisogno di possedimenti coloniali; cioè quando le altre nazioni europee quali: Francia, Olanda, Inghilterra, Portogallo e Spagna avevano pressoché già occupato tutto l'occupabile.

L'Italia non mancava di spirito, di cultura e di conoscenze precedenti, da quella romana a quelle del medioevo con le  nostre  grandi repubbliche marinare dei veneti, dei genovesi, dei pisani degli amalfitani che giunsero nei punti più remoti dell'oriente e lungo le coste del Mediterraneo costruendo importanti centri commerciali, diffondendo la nostra lingua, le nostre tradizioni e costumi.

Non da meno furono i grandi navigatori italiani che non trovando i necessari aiuti da noi, si recarono all'estero al servizio delle grandi potenze e giunsero ai confini del mondo come, Colombo, Vespucci, Caboto e molti altri mettendo in risalto le nostre capacità di navigazione per mare, facendo sorgere cosi gli imperi coloniali olandese, portoghese, spagnolo, francese e inglese.

Giungiamo cosi ai nostri grandi esploratori. Si è spesso propensi credere che solo " gli altri"  abbiano viaggiato e scoperto ma, tantissimi furono gli italiani che si avventurarono per contrade africane sconosciute.

Tra i tanti che  viaggiarono in Africa, concorrendo ad esplorare  il Nilo ed i laghi equatoriali, ricordiamo: Gaetano Casati, Romolo Gessi, Belzoni, Rosellini, Drovetti, Accerbi, Caviglia, Frediani, Segato, Vassalli, Botti, Forlini, Forni, Schiapparelli, Finati, Mutoli e tanti altri che  effettuarono viaggi nei primi del 1800.

Poi dal  1850 il Vescovo Guglielmo Massaia visitò l'Etiopia camuffato  da commerciante, ma  ricordiamo anche Padre  Stella con la  sua  colonia  nel Sciotel,  il marchese Antinori, Giuseppe  Sapeto, il primo italiano sbarcato a  Massaua  nel  1838.Seguirono Martini, Chiari, Franzoi, Padre  Cecchi, Gustavo Bianchi, Antonelli, Ragazzi, Traversi. Giulietti, Martini  e Antonelli penetrarono nello Scioa giungendo sino ad Harar. Il Marinaio  Massari che  partendo da  Suakin  attraversò tutta  l'Africa sino al  golfo di Guinea.

E ancora  molti altri e tra questi il Capitano  Bottego che tracciò le  prime  carte topografiche  della  costa dancala nel  1891. Poi riprese  i  suoi viaggi  nel Giuba puntando  a scoprire il corso  dell'Omo. Successivamente ritornò con Vannutelli, Sacchi e Citerni e nel 1896 entrava in Lugh, spingendosi sino al lago Abbaia che  rinominò Lago Regina Margherita. Infine seguendo l'Omo giunse  al lago Rodolfo,  coronando così il suo sogno.

Tutti gli studenti dell'Istituto Tecnico Vittorio Bottego di Asmara, con i loro bravissimi professori cercarono sempre di onorare la  memoria  di  questo intrepido militare e quando diplomati portarono la  loro opera di Geometri o Ragionieri dall'Africa al medio  ed estremo oriente,  all' Oceania, alle  Americhe  dove trovarono sempre apprezzamento e  stima da  parte delle imprese edili, stradali nelle  quali  prestarono la  loro opera.

La scuola italiana dell'ex Colonia Italiana mantenne sempre i principi fondanti ed essere informativa del carattere italiano e rappresentare l'antitesi di tutto quello che sono sempre state le tare del carattere italiano: cioè il semplicismo, la faciloneria, il credere che tutto andrà bene. In poche parole i presidi, i professori (quasi tutti, eccezione fatta per una professoressa "importata") seguirono sempre i concetti espressi dalla riforma Gentile, per nostra fortuna!

Cesare Topoi

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