(da “Ricordi di guerra”)
E una volta, momento di tempo
senza perché, hanno aperto i cancelli
e il mondo è esploso negli occhi
e di sale siamo rimasti sul limite segnato
dall’odio sospinti, abbiamo raccolto il corpo
e siamo andati senza voltarci
per non riconoscere disperati,
l’inutile giovinezza torturata
su quel filo spinato.
Salvatore Majolino
(Mai Taclì N. 5-1991)