Cercavo in un cassetto

un’altra cosa e ho trovato la tua

lunga collana:

le giade verdi perle rosate

e la catena d’oro.

La giravi intorno al collo

tante volte, e poi,

con il tuo innato estro,

formavi sulla gola

sempre diverso un nodo.

Non aveva fine la tua fantasia:

era un’opera d’arte in un istante,

senza neppure rifletterti

allo specchio.

Le mani un po’ mi tremano

mentre tra le mie dita,

come fosse un rosario,

scivolare lenta la faccio

e la mia mente conta:

una due tre quattro perle,

una giada, e ancora perle,

e ancora giade e intervalli

di catena d’oro,

e ancora perle e giade e..

Piano la giro intorno al collo mio,

mi volto e nello specchio....

sono TE.

Identica ora sono, alla tua età di allora.

Meravigliosa madre, quanto tempo è passato?

 

      Marisa Baratti

 (Mai Taclì N. 2-2005)