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CORRISPONDENZA n. 5

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22/10/2011 22:10 #10226 da miksocrate
per tutti www.kigheghe.com si narrano in modo satirico alcune storie di asmare con splendide foto finalmente che rendono l'idea

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22/10/2011 15:11 #10225 da wania
[justify] AnnaMary, accidenti che tipo intraprendente questo Giuliano...lo credo che ti saresti spaventeta se ti avesse cercato il ministero degli esteri, ma saresti diventata un personaggio.... avremmo messo in prima pagina sul Mai Taclì una tua gigantografia e io avrei raccontato tutta la tua vita, le tue abitudini, il tuo giardino le torte che facevi a Casa Selam e...avrei detto: Io la conosco bene, un giorno mi ha salvato da un improvviso congelamento..con un mattone....non che me l'abbia tirato in testa.......ma......Dimmi, questo Giuliano in seconda elementare ti corteggiava? ? ! ![/justify]

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22/10/2011 07:51 - 22/10/2011 09:05 #10224 da Narrante
Buongiorno a tutti: presenti e assenti (purché giustificati!)
La giornata sembra presentarsi bene..un po' freddolina ma è la sua stagione!
Oggi vi fornisco qualcosina da leggere, non solo, ma anche da guardare: troverete molte foto che sicuramente vi interesseranno!

Riporto quì di seguito il testo di un'intrervista fatta al giornalista "Ascanio Guerriero" in occasione della mostra di Roma e di Bologna da lui curata e col patrocinio del Ministro Tremaglia.

Alla mostra di Bologna riuscii a partecipare in quanto avvisato tramite cartolina d'invito.

Ascari: i valorosi soldati italiani di colore

Quattro anni fa al Vittoriano (Roma)si tenne una interessante mostra intitolata “L’Epopea degli Ascari Eritrei” che mi aprì gli occhi su molte cose del nostro passato coloniale, e che rese giustizia a questi soldati dimenticati, rinsaldò i legami tradizionali di amicizia tra Italia ed Eritrea, mostrò un altro aspetto, assolutamente preminente ma artatamente messo in sordina, del colonialismo italiano.
“Troppo spesso il colonialismo italiano viene ridotto all’iprite di Graziani e alle leggi razziali” mi disse Ascanio Guerriero, il curatore della mostra. “Ma noi iniziammo la nostra storia coloniale più di sessant’anni prima. La verità è che dagli anni ’70 in avanti è esistita la cosciente volontà denigratoria da parte di certi ambienti culturalmente influenti, e questo perché in quel periodo l’Unione Sovietica stava piazzando le sue pedine strategiche nelle ex colonie italiane, come Menghistu in Etiopia”.
Alla mostra potei vedere materiale fotografico in gran parte inedito, ed i cimeli dei battaglioni Ascari del Regio Corpo Truppe Coloniali, Medaglia d’Oro al Valor Militare, oltre alle riproduzioni di alcune fra le moltissime rappresentazioni iconografiche liberty e decò che presentavano al pubblico italiano della belle epoque questi soldati. Delle foto e dai disegni emergeva sempre un clima di grande cameratismo e di confidenza fra ascari e italiani, anche borghesi, e le ricostruzioni pittoriche per le copertine delle riviste illustrate dell’epoca mostrano sempre bianchi ed eritrei affiancati nella lotta, senza mai mettere in mostra i primi a discapito dei secondi.
“In molti altri paesi, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale è impossibile trovare rappresentazioni ufficiali delle truppe di colore. Durante la Guerra di Secessione Americana i reparti di negri erano disegnati coi volti bianchi”. Mi spiegava Ascanio Guerriero. “Da questa iconografia si comprende benissimo il rapporto di parità e di fratellanza che si era creato fra ascari ed ufficiali italiani, all’interno del Corpo e per l’opinione pubblica. Non esistevano protagonisti e comprimari: esistevano solo soldati italiani, bianchi o di colore”.
L’Eritrea, come entità nazionale, è stata creata dall’Italia: fra l’arrivo ad Assab della Compagnia Rubattino (la stessa che trasportò i Mille a Marsala) e la creazione della Colonia Eritrea (1890) le terre comprese tra la fascia litoranea dell’Altopiano Etiopico e la Dancalia erano abitate da nove etnie differenti, disunite, sottoposte da oriente alla pressione della pirateria yemenita, da occidente alle scorrerie dei dervisci sudanesi e da meridione all’oppressione sanguinaria di Ras Alula, feudatario negussita. L’Inghilterra, dopo il massacro di Gordon Pascià per mano dei fanatici mahdisti, e considerato il rischio di espansione francese in quella regione, esortò l’Italia a prendere l’iniziativa e a conquistare l’intera fascia costiera. Il governo egiziano, alla quale l’Eritrea apparteneva, cedette quasi senza colpo ferire, mentre asperrime furono le battaglie contro dervisci e abissini .
Si può dire che l’Italia giocò allora, con ben altri successi, l’identico ruolo che oggi gioca nelle imprese di Afganistan ed Irak, in una guerra (che allora l’Occidente vinse) contro i primi rigurgiti di fanatismo islamico. Allora era il Mahdi, oggi al Qaeda. Il fatto che allora si vinse dovrebbe essere un’istruttiva lezione. Ma tant’è… limitiamo i commenti ai fatti del giorno…
La mania tutta italiana di rimarcare solo le sconfitte ha impresso nella memoria gli sfortunati episodi di Dogàli, Adua, ed Amba Alagi, mentre non meno significative furono le vittorie che le truppe italiane e coloniali colsero contro chi si opponeva alla nostra penetrazione; tant’è che alla fine fallì ogni tentativo, derviscio o abissino, di ributtarci in mare. Nomi come Agordàt, Halài e Coàtit sono poco noti al pubblico, ma rappresentano altrettanti punti fermi tanto nella storia militare d’Italia quanto della libertà eritrea.

“L’Eritrea non esisteva prima dell’arrivo italiano”. continuava Guerriero. “Lo stesso nome venne inventato da noi, a partire dal nome greco del Mar Rosso – Mare Eritreo, appunto. Non è esagerato affermare che gli italiani giunsero in queste terre come liberatori, ed i rapporti eccellenti di amicizia tra il nostro paese e l’Eritrea di oggi lo dimostrano. Molta gente vive ancora nei tucul costruiti dall’Amministrazione Militare agli ascari, e passati in eredità alle loro famiglie. Quando mi recai in Eritrea per raccogliere una parte del materiale esposto, trovai una grandissima cordialità da parte del governo, ed un’accoglienza commovente della popolazione: molti venivano spontaneamente da me a portare le foto dei loro nonni o bisnonni, orgogliosissimi del loro avo ascari. Una cosa impensabile nelle altre ex colonie italiane”.Un orgoglio che traspare da ogni rappresentazione, artistica o realistica, dell’ascari: fiero del suo essere guerriero, inarrestabile nell’assalto, fedele al suo comandante di battaglione fino alla morte, e all’Italia, l’ascari ha rappresentato anche l’ultimo soldato italiano combattente nel Corno d’Africa. Le bande irregolari italiane creati da Amedeo Guillet che per mesi diedero filo da torcere agli occupanti abissini ed inglesi erano composte da ascari. E gli ascari superstiti costituirono i nuclei dell’indipendentismo eritreo dopo che la colonia italiana fu assegnata all’impero di Hailè Selassiè nel 1941.
I combattenti eritrei del Regio Corpo Truppe Coloniali, la loro fedeltà e fierezza, il loro eroismo, il retaggio di fratellanza ed amicizia da essi lasciato fra i nostri due popoli rappresentano una splendida smentita della definizione falsa ed ingiusta di “colonialismo straccione” attribuita alla storia dell’Italia in Africa da qualche storico in vena di cilicio

un grazie in particolare a Wrnzla
Ascari: I Leoni d' Eritrea. Coraggio, Fedeltà, Onore. Tributo al Valore degli Ascari Eritrei.

P.S.Ricordo che il giornalista "Ascanio Guerriero" ha curato anche la presentazione del lungometraggio su "Amedeo Guillet" che si terrà il 18 Novembre p.v. a Bologna (vedi post di Wania N.ri 10208 e 10209 a pag. 57 )
Ultima Modifica: 22/10/2011 09:05 da Narrante.

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22/10/2011 07:20 #10223 da AnnaMary.F
Buon giorno a tutti presenti e assenti.Wania ieri sera ho scritto a Giuliano mia subito risposto e stato molto contento,pensa che mi aveva cercato anche tramite il ministero degli esteri,non le hanno dato nulla le hanno detto che mi avrebbero contata e poi le avrebbero fatto sapere,non so se avrei accettato di sicuro mi sarei spaventata con quello che abbiamo in pentola che bolle :angry: :( :silly:

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22/10/2011 07:02 #10222 da AnnaMary.F
Buon giorno Sceitan scrivi pianta coriandolo vedrai che viene fuori io ho fatto cosi ma sto nipotino
arriva siamo tutti col fiato sospeso

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22/10/2011 06:18 #10221 da Sceitan
Cosa è il coriandolino nel barattolino?Io non sono pratico del pc,pertanto non saprei dove cercare.Ho letto il tuo post,quello del radunino aBologna?Un carissimo saluto Sceitan. :evil:

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