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14/02/2016 10:31 #26426 da wania
Buongiorno Francesco, forse eri qui mentre ero in linea anch'io, ma io non resto sempre a cecce qui, giro per casa e prendo visione della situazione, specie in cucina....quindi ero là, non dico ai fornelli, ma a racimolare gli avanzi e riciclare il pranzo! Non sai quanti miracoli si fanno con il riciclaggio degli avanzi! ! ! Chiedilo a Lucia! Ho letto, comunque, la tua risposta alla mia poesia di lontano ricordo. Si, Francesco, è quella! Bravo! Dunque era Pascoli ed era Il Canto del Girarrosto: lunga e bruttina direi, quasi insignificante ma era quella! Vi ho ritrovato, infatti, le parole che mi erano rimaste nella memoria perché parlavano del giorno della settimana a me più gradito, Diceva infatti la poesia, secondo il mio vago ricordo: Domenica mattina, il giorno in cui due in cucina sono troppi ed un solo non basta, si frigge, si bolle, si butta la pasta Questo era il mio ricordo, te mi hai riportato la vera realtà bravo grazie! ma vedi davvero, come i ricordi dell'infanzia possono essere sfalsati? Ora, senti, devo davvero andare ai fornelli, torno dopo, m'interessa leggere quanto scrivi circa le pensioni. la mia unica pensione è quella id reversibilità.............essendo io la vedove di un pensionato dirigente industriale. Ciao buona domenica cisi

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14/02/2016 09:26 #26425 da Francesco
Per meglio comprendere il post che precede leggasi il seguente articolo:


Pensioni, la rapina del governo:
mossa per prendersi i nostri soldi
Libero, 13 febbraio 2016
I sindacati parlano già di "rapina legalizzata" ai danni delle donne. Nel mirino del governo ci sono infatti le pensioni di reversibilità. La novità, come scrive il Giornale, è contenuta nel pacchetto di misure "contro la povertà" approvato dal governo lo scorso gennaio. La pensione di reversibilità è da sempre una prestazione riconosciuta ai coniugi dei pensionati deceduti e quindi finanziata con i contributi. La legge del governo le trasforma in prestazioni assistenziali. La conseguenza l'ha spiegata il segretario Spi Cgil Ivan Pedretti, "l' accesso alla pensione di reversibilità d'ora in poi sarà legata all' Isee, per il quale conta il reddito familiare e non quello individuale. Di conseguenza il numero di coloro che vi avranno accesso inevitabilmente si ridurrà e saranno tante le persone che non si vedranno più garantito questo diritto". Alle vedove con i redditi più alti sarà negata quindi la pensione di reversibilità. Non si conoscono ancora i dettagli, non si sa quindi a che livello sarà messa l'asticella. L'unica certezza è che il governo punta alla reversibilità per fare cassa. Pedretti che parla appunto di una "rapina legalizzata" perpetrata "soprattutto ai danni delle donne perché l' età media degli uomini è più bassa e la reversibilità è quindi una prestazione che riguarda soprattutto loro".

EEA

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13/02/2016 13:21 #26424 da Francesco
Il Frottolone della provincia fiorentina vorrebbe ridurre le pensioni di riversibilità.
E’ notorio che, per fare cassa, basta mettere le mani nel salvadenaio dei pensionati. E’ uno sport, in voga, inaugurato da Monti.
Quindi il premer, “consigliato” dal suo beneficiato Boeri (Presidente dell’INPS), vorrebbe toccare le pensioni di riversibilità.
Il signor Renzi ( si fa per dire) in luogo di andare a rompere i “cosidetti” ai soliti noti, perché non
abolisce il truffaldino assegno sociale concesso ai congiunti degli immigrati ultrasessantacinquenni?
L’assegno (un dì pensione sociale) era concesso agli ultrasessantacinquenni italiani, sprovvisti di reddito e di contributi pensionistici. Tra i requisiti c’era l’obbligo della residenza in Italia e la cittadinanza italiana.
Nel 1993 il dottor Sottile, al mondo Giuliano Amato, dopo avere rubato presso il conti correnti alcuni risparmi agli italiani, senza che nessuno lo avesse richiesto, si ingraziò il favore degli immigrati, estendendo l’assegno in argomento ai familiari ultrasessantacinquenni di questi che avessero voluto ricongiungersi ai familiari residenti in Italia. Amato, abolì il requisito della cittadinanza italiana e il gioco era fatto!
Oggi, gli immigrati hanno aguzzato l’ingegno e magari, consigliati dai sindacati e dai centri sociali, sanno tutto in materia di prestazioni sociali ed il modo di aggirare gli ostacoli.
L’immigrato, provvisto da un permesso di soggiorno, chiede il ricongiungimento per i familiari lasciati in patria, i quali devono essere parenti o affini (genitori, suoceri, nonni, fratelli e sorelle).
I predetti, se risultano poi residenti in Italia, ultrasessantacinquenni e sprovvisti di un minimo di reddito, hanno diritto di chiedere l’assegno sociale che attualmente ( 2015) è di 448,51 euro per tredici mensilità.
Nel 2014 i beneficiari era 55.930 per un importo complessivo di circa 326 milioni euro sborsato dall’INPS.
In Italia, già si sa, fatta la legge, trovato l’inganno. Così i familiari “ricongiunti”, ottenuta la prestazione, fanno una delega a riscuotere ai loro familiari rimasti in Italia, ritornano al loro paesello, ove con l’assegno mensile loro dovuto, nel loro contesto socio-economico, possono vivere più che dignitosamente.
Tale importo invece, qui in Italia, consente solo di sopravvivere!
Così i sinistri, che hanno governato e che governano l’Italia, si son “preoccupati” di risolvere un loro problema sociale, ossia la pensione per i loro anziani!!!
Nessun immigrato si preoccupi….c’è mamma INPS che provvede!!!
La legge, al fine di evitare eventuali abusi, aveva posto come condizione che i beneficiario non dovesse trascorrere, fuori dall’Italia, più di un mese, pena la sospensione della pensione.
L’INPS, scoperto che la legge, molto spesso, anzi, spessissimo, viene aggirata, ha disposto nel corso degli anni un controllo, da dove sono emerse vere e proprie truffe. Il controllo risulta farragginoso, ma dove l’Istituto ha accertato la truffa, ha provveduto alla revoca della prestazione, ma senza la possibilità di potere riavere gl’importi delle prestazioni già erogate.
Questo problema, nell’attuale contesto socio-economico, è diventata un’assurdità ed è uno schiaffo verso gli italiani indigenti ( circa 4 milioni) che vivono senza casa e senza alcun sostegno.
Di seguito faccio un piccolo esempio che denuncia l’assurdità del sistema Italia!
Ne parlo con cognizione di causa, essendo stato per decenni, funzionario ispettivo dell’INPS, che nel corso degli anni ha combattuto la mala pianta dell’evasione e dell’elusione contributiva e delle truffe in materia di prestazioni non dovute.

Per spiegare l’assurdità del sistema Italia, di seguito, riporto un esempio pubblicato da Libero il 13 ottobre 2015: “Le protagoniste sono due donne, entrambe avanti con gli anni.
La prima signora è nata in Italia, ha lavorato e pagato i contributi qui. Poi è andata in pensione e dopo qualche tempo si è trasferita all’estero. Per la precisione ad Hammamet, in Tunisia, dove la vita costa meno, e i bassi prezzi le consentono di sopravvivere più dignitosamente di quanto il suo risicato assegno mensile le permetterebbe di fare in Italia. Tra l’altro questa donna, quando deve farsi curare, si rivolge alla sanità tunisina, dunque non grava sulle casse pubbliche italiane. Eppure - notizia di pochi giorni fa - il presidente dell’Inps Tito Boeri, per raschiare il fondo del barile, vorrebbe tagliare la pensione della nostra nonnina, e di tanti altri nelle sue condizioni.
Poi c’è la seconda signora. Ha 65 anni, è nata ad Hammamet, non ha mai vissuto in Italia e non ha versato un euro di contributi nel nostro Paese. Un bel giorno ha deciso di trasferirsi nella Penisola, e lo ha fatto regolarmente, perché suo figlio (a sua volta emigrato qui anni prima) ha fatto richiesta di ricongiungimento familiare. Bene, questa signora ha la possibilità di ricevere dallo Stato italiano una pensione di circa 450 euro al mese. Ed ecco la morale: l’italiana che vive all’estero viene mazziata. La straniera che si trasferisce in Italia viene gentilmente omaggiata di un assegno.”

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13/02/2016 13:06 #26423 da Francesco
WANIA, forse alludevi alla Canzone del girarrosto di Giannino Pascoli?

ECCHELA:

cucinatavola.wordpress.com/2011/04/15/gi...zone-del-girarrosto/



EEA

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13/02/2016 09:13 - 13/02/2016 09:14 #26422 da wania
E poi FRANCESCO, un po' più avanti il tuo Giacomino dice:

Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.


Io non sono d'accordo , a me piace, e m'è sempre piaciuta, la domenica mattina. E ricordo una poesia che ne parlava, della domenica mattina, ma lo ricordo vagamente, devo fare delle ricerche, non so in che modo ma.....voglio provare ......

Vi saluto tutti affettuosamente, buon sabato e buona domenica! Qual è per voi" il più gradito giorno"?
Ultima Modifica: 13/02/2016 09:14 da wania.

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13/02/2016 08:35 #26421 da Francesco
Ciao SONIA, ho incontrato i tuoi primi post stanotte. Vedo che ti piace, in particolare , il giorno che precede il dì di festa, ovvero il sabato, come m'insegnò, da piccolo, un certo Giacomino Leopardi, del quale riporto di seguito alcuni versi della poesia "Il sabato del villaggio".
Attenzione, la mia memoria termina con il seguente verso "incontro là dove si perde il giorno".... il resto è già nell'oblio!
Buona domenica a tutti.

EEA

"La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e di viole,
onde, siccome suole,
ornare ella si appresta
dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
siede con le vicine su la scala
a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno...."

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