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GLI EUCALIPTUS 2 |
30/03/2014 08:44 #21373
da Francesco
Buongiorno ( anzi, buonanotte),
maledetto sia colui che ha inventato quest'orario illegale, che chiamano legale.
Ieri sera alle 20,oo, il tg, a mezzo di quella cretina di lettrice di notizie e di altre cavolate,disse che successivamente alle ore 2,oo del mattino sarebbe entrato in vigore la cosidetta ora legale.Inoltre, sempre la stessa cretina raccomandò, a quell'ora, di spostare le lancette di tutti gli orologi di casa( ad esclusione di quelli digitali)di 60,oo minuti primi.
Pazientemente, lo scrivente punto' la sveglia all'1,30 per preparare la fatidica operazione.La predetta sveglia (una marca svizzera che non esiste piu',a carica meccanica,acquistata da papà nel lontano 1944 in un negozio di via F. Martini all'Asmara e revisionata tre o quattro volte)puntualmente, essendo svizzera)suonò!!!
Mi alzai borbottando, imprecando e maledicendo l'inventore di quest'ora chiamata legale. mi vestii, preparai il caffè, entrai nello sgabozzino per prendere lo scaletto ( utile per dette operazioni)ed attesi che si facessero le 2,oo.Allo scoccare di quest'ora annunciata dall'orologio a pendolo che odio fortemente ( un vecchio orologio a pendolo, regalo di nozze, con quella dannata albionese suoneria "Big Ben della Tower del Palazzo di Westminster, che quegli stronzi dei nostri alleati tedeschi mancarono di centrarla con le bombe, durante le loro incursioni aeree notturne e diurne ).
Dopo lo scoccare di questo arcimaledetto big ben, iniziai a revisionare l'ora in tutti gli orologi ( non digitali)di casa, ben 7.Presi il cappotto e il cappelo e scesi in garage.Dopo uscii l'auto , non prima di avere revisionato l'orologio a parete e quello dell'auto.A proposito dell'auto ; una vecchia, ma ancor scintillante, Fiat 1100/ 103-TV del 1955, che acquistai di terza o quarta mano nel lontano 1966.E' considerata auto d'epoca ma è ancora efficientissima, ma sono dolori per pezzi di ricambio.Sono esentato dal pagamento del bollo.
Salii in quell'auto, percorsi circa 10 km. ed arrivai nella villa a mare, ove mi aspettava la revisione di n.5 orologi, sveglia cinese compresa( quest'ultima mai precisa come quella elvetica di casa).
Ad operazione ultimata mi sedetti in una poltroncina per riposarmi.Intanto s'erano fatte le 3,15, salii sulla mia preziosa auto e mi fermai in un bar ( aperto 24 ore su 24) lungo la SS, chiamato bar del camionista,ove feci colazione con un cornetto alla crema caldo ed un cappuccino. Mentre stavo pagando il conto, mi accorsi che l'unico orologio a paarete del bar era fermo alle 6,00. Tentai di regolarlo, ma il titolare mi disse che mancavano le batterie nuove.
Sinceramente ci rimasi molto male!
Arrivai a casa alle 4,30, ma non riuscii piu' a riaddormentarmi.Scesi in garage,vidi che la mia auto aveva preso un poco di polvere e iniziai a pulirla dentro e fuori fino all'alba.
maledetto sia colui che ha inventato quest'orario illegale, che chiamano legale.
Ieri sera alle 20,oo, il tg, a mezzo di quella cretina di lettrice di notizie e di altre cavolate,disse che successivamente alle ore 2,oo del mattino sarebbe entrato in vigore la cosidetta ora legale.Inoltre, sempre la stessa cretina raccomandò, a quell'ora, di spostare le lancette di tutti gli orologi di casa( ad esclusione di quelli digitali)di 60,oo minuti primi.
Pazientemente, lo scrivente punto' la sveglia all'1,30 per preparare la fatidica operazione.La predetta sveglia (una marca svizzera che non esiste piu',a carica meccanica,acquistata da papà nel lontano 1944 in un negozio di via F. Martini all'Asmara e revisionata tre o quattro volte)puntualmente, essendo svizzera)suonò!!!
Mi alzai borbottando, imprecando e maledicendo l'inventore di quest'ora chiamata legale. mi vestii, preparai il caffè, entrai nello sgabozzino per prendere lo scaletto ( utile per dette operazioni)ed attesi che si facessero le 2,oo.Allo scoccare di quest'ora annunciata dall'orologio a pendolo che odio fortemente ( un vecchio orologio a pendolo, regalo di nozze, con quella dannata albionese suoneria "Big Ben della Tower del Palazzo di Westminster, che quegli stronzi dei nostri alleati tedeschi mancarono di centrarla con le bombe, durante le loro incursioni aeree notturne e diurne ).
Dopo lo scoccare di questo arcimaledetto big ben, iniziai a revisionare l'ora in tutti gli orologi ( non digitali)di casa, ben 7.Presi il cappotto e il cappelo e scesi in garage.Dopo uscii l'auto , non prima di avere revisionato l'orologio a parete e quello dell'auto.A proposito dell'auto ; una vecchia, ma ancor scintillante, Fiat 1100/ 103-TV del 1955, che acquistai di terza o quarta mano nel lontano 1966.E' considerata auto d'epoca ma è ancora efficientissima, ma sono dolori per pezzi di ricambio.Sono esentato dal pagamento del bollo.
Salii in quell'auto, percorsi circa 10 km. ed arrivai nella villa a mare, ove mi aspettava la revisione di n.5 orologi, sveglia cinese compresa( quest'ultima mai precisa come quella elvetica di casa).
Ad operazione ultimata mi sedetti in una poltroncina per riposarmi.Intanto s'erano fatte le 3,15, salii sulla mia preziosa auto e mi fermai in un bar ( aperto 24 ore su 24) lungo la SS, chiamato bar del camionista,ove feci colazione con un cornetto alla crema caldo ed un cappuccino. Mentre stavo pagando il conto, mi accorsi che l'unico orologio a paarete del bar era fermo alle 6,00. Tentai di regolarlo, ma il titolare mi disse che mancavano le batterie nuove.
Sinceramente ci rimasi molto male!
Arrivai a casa alle 4,30, ma non riuscii piu' a riaddormentarmi.Scesi in garage,vidi che la mia auto aveva preso un poco di polvere e iniziai a pulirla dentro e fuori fino all'alba.
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30/03/2014 08:12 #21372
da Narrante
Caro Carlo ben ricordo la procedura suggerita dalla famiglia Privitera che aveva un ben fornito negozio di generi alimentari ad AmbaGalliano proprio al capolinea dell'autobus.
La procedura suggerita era proprio quella laboriosa di utilizzare la polpa attaccata alla buccia.
Tale sistema era abbastanza lungo ed io partecipai all'operazione.
Era da poco scoppiata la guerra e tutte le famiglie erano preoccupate di procurarsi delle riserve alimentari poiché la...precauzione e la prudenza erano d'obbligo specie per le famiglie con figli piccoli.
Altri utilizzavano la procedura da te descritta ma c'era il rischio di effetti collaterali...
Ricordo inoltre che per fare la confettura, non tutte le piante andavano bene. C'erano solo due o tre zone con piante adatte a tale scopo.
Comunque la signora Caterina Privitera consigliava assolutamente la procedura da me descritta.
Si faceva la marmellata anche di mandarini provenienti dalla Concessione degli Ertola di Cheren.
Non ricordo se all'Asmara ci fossero le arance. Credo ci fossero delle coltivazioni sperimentali il risultato non era al top.
In seguito, con l'entrata degli inglesi, cominciavano ad arrivare, dal Sud Africa marmellate in scatola di arance amare, ma i prodotti inglesi, furono boicottati per molto tempo. Poco alla volta, dato che il transito del Canale di Suez era sotto il controllo inglese, erano consentite importazioni solo dall'Inghilterra.
Fu così che poco alla volta determinati prodotti per l'uso quotidiano: crema da barba, rasoi, profumi, maschili e femminili furono introdotti ed utilizzati in Eritrea e imparammo a conoscerli.
Anche i tessuti che venivano importati dall'India da alcuni ricchi commercianti indiani, furono sottoposti a tesseramento con obbligo di importarli solo attraverso l'Inghilterra a prezzi...triplicati.
Ricordo comunque che la Comunità italiana non si perse d'animo: sorse una fabbrica di batterie d'auto e poi c'era una schiera di artigiani ben preparati ed attrezzati di tornio che costruivano parti di ricambio per auto e camion.
Che tempi ragazzi! Che tempi!
Per ultimo ricordo i fornelli a carbone che venivano fatti con vecchie taniche di benzina. Il braciere in ghisa e apertura quadrata frontalmente per soffiarvi l'aria con i famosi ventagli di paglia fatti dalle donne eritree.
E le auto a gasogeno...chi le ricorda?
La procedura suggerita era proprio quella laboriosa di utilizzare la polpa attaccata alla buccia.
Tale sistema era abbastanza lungo ed io partecipai all'operazione.
Era da poco scoppiata la guerra e tutte le famiglie erano preoccupate di procurarsi delle riserve alimentari poiché la...precauzione e la prudenza erano d'obbligo specie per le famiglie con figli piccoli.
Altri utilizzavano la procedura da te descritta ma c'era il rischio di effetti collaterali...
Ricordo inoltre che per fare la confettura, non tutte le piante andavano bene. C'erano solo due o tre zone con piante adatte a tale scopo.
Comunque la signora Caterina Privitera consigliava assolutamente la procedura da me descritta.
Si faceva la marmellata anche di mandarini provenienti dalla Concessione degli Ertola di Cheren.
Non ricordo se all'Asmara ci fossero le arance. Credo ci fossero delle coltivazioni sperimentali il risultato non era al top.
In seguito, con l'entrata degli inglesi, cominciavano ad arrivare, dal Sud Africa marmellate in scatola di arance amare, ma i prodotti inglesi, furono boicottati per molto tempo. Poco alla volta, dato che il transito del Canale di Suez era sotto il controllo inglese, erano consentite importazioni solo dall'Inghilterra.
Fu così che poco alla volta determinati prodotti per l'uso quotidiano: crema da barba, rasoi, profumi, maschili e femminili furono introdotti ed utilizzati in Eritrea e imparammo a conoscerli.
Anche i tessuti che venivano importati dall'India da alcuni ricchi commercianti indiani, furono sottoposti a tesseramento con obbligo di importarli solo attraverso l'Inghilterra a prezzi...triplicati.
Ricordo comunque che la Comunità italiana non si perse d'animo: sorse una fabbrica di batterie d'auto e poi c'era una schiera di artigiani ben preparati ed attrezzati di tornio che costruivano parti di ricambio per auto e camion.
Che tempi ragazzi! Che tempi!
Per ultimo ricordo i fornelli a carbone che venivano fatti con vecchie taniche di benzina. Il braciere in ghisa e apertura quadrata frontalmente per soffiarvi l'aria con i famosi ventagli di paglia fatti dalle donne eritree.
E le auto a gasogeno...chi le ricorda?
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- Messaggi: 1683
30/03/2014 07:33 - 30/03/2014 07:36 #21371
da La Sirocchia
Buon giorno a tutti! Oggi è una bellissima giornata, c'è l'ora legale che mi piace assai. A proposito, voi che lo conoscete bene, rimettete l'ora a Ghindino potrebbe incontrare difficoltà con la clessidra, sarebbe un peccato perdere la sua collaborazione.
Ultima Modifica: 30/03/2014 07:36 da La Sirocchia.
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30/03/2014 04:59 #21370
da wania
[justify]Ecco! Questo qui sopra è il mio post 21364 riscritto pari pari come l'avevo scritto ieri sera ma che non appariva......ma che cosa sarà successo?[/justify]
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30/03/2014 04:54 #21369
da wania
[justify]Più che gradita, SILVANO, graditissima cosa mi facesti. Davvero sai? Mi ricordo, si, di Ghindino, eccome!Qualche problema ce lo dette anche lui nella consegna dei calendari, però era corretto e attento, non ne andò perso nemmeno uno col caro Ghindino. Chissà dov'è ora! Al momento non posso fare programmi per l'anno prossimo ma se faremo il calendario io Ghindino lo fo tornare in Italia, che ne dici, a costo di andarmelo a prendere, guarda. Nel caso verresti con me?. Silvano buona serata stasera e buona domenica domani. Buona serata a TUTTI QUANTI, BYE! [/justify]
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- Carlo Di Salvo
29/03/2014 17:06 - 29/03/2014 17:39 #21368
da Carlo Di Salvo
Caro Silvano guarda che la marmellata di fichidindia non si fa con la polpa ma con il frutto che si estrae dopo avere inciso leggermente la polpa, dove abitavo io ad Asmara nei pressi della missione svedese a 20 metri dalla camionabile per Massaua eravamo i primi a comprare i Beles che i javulet portavano dentro taniche di benzina, piene di frutti raccolti per mezzo di lunghe canne sulla cui estremità vi era fissata una lattina vuota di carne in scatola, trainate con i carrettini a sfere. Mamma ne comprava taniche intere per fare la marmellata, metteva i frutti in ampi fazzoletti di fitta garza che venivano spremuti per trarne il dolce succo, gli ossicini restavano imprigionati nella garza, quando poi cuoceva il succo per condensarlo in marmellata non ha ha mai messo lo zucchero perché esso era talmente zuccherino che non occorreva aggiungerne. Le lattine della carne in scatola se vi ricordate era un prodotto asmarino su cui era stampato una croce copta a significare che l'animale era stato ucciso da un indigeno copto secondo le usanze della loro religione. Che tempi ragazzi! E' bastata una discussione tra Silvano e Francesco che mi avete fatto ritornare a 71 anni fa Grazie!
Ultima Modifica: 29/03/2014 17:39 da Carlo Di Salvo.
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