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GL I EUCALIPTUS

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01/07/2013 06:02 #18692 da AnnaMary.F
Buongiorno a tutti nemeno to ho sentito il terremoto ero in giardino ad innaffiare i fiori meno male :blush: :silly: :(

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01/07/2013 05:27 #18691 da wania
[justify]Buongiorno gente, siamo entrati nel mese di Luglio, buon Luglio a tutti, come sarà questo Luglio? Il tempo qui è variabilissimo - come quasi dappertutto, sento - C'è stata un'altra scossa di terremoto non lontana (Lunigiana e Garfagnana ) ma questa volta io non l'ho sentita. Si dice invece che sia stata avvertita da molti proprio anche qui a Firenze. Che Dio ce la mandi buona. Intanto vi saluto, cominciando dal primo che arriverà stamattina qui nel forum, SCEITAN sarai te? Allora buongiorno a te e poi via via a tutti voialtri, buongiorno buongiorno! Si aspetta il rientro della SIROCCHIA! A tutti cisi! [/justify]

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30/06/2013 07:04 #18690 da Narrante
Platone aveva capito e previsto TUTTO! Ma nessuno l'ha ascoltato nessuno l'ha capito! La dittatura e'dietro l'angolo! Mala tempora currunt!
Silvanyus

Buon Platone a tutti!

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30/06/2013 03:07 - 30/06/2013 03:42 #18689 da Agau-del-Semien
Buongiorno a Tutti, Ospiti compresi.

Durante la notte ho fatto strani sogni sull'attuale Itaglia. Sulle cose che accadono quotidianamente in fatto di giustizia , di licenza, di corruzione e mal costume. E vedevo nel sogno schiere di politicanti studiare il modo di tassare sempre di più' i cittadini, per coprire le folli loro spese, ove solo le uscite annue della presidenza dello stato superano largamente quelle delle principali monarchie europee.

E cosi, alla mente mi sono tornati i principi fondamentali denunciati da Platone quando scrisse la sua Polte'ia ( Πολιτεία), o per i latini, erroneamente tradotto nel nome di Repubblica.
Questa mattina sono andato a rileggermi alcuni passi platonici della “Repubblica” che riporto qui sotto ,per dimostrare come la situazione itagliana odierna sia ben descritta dal grande filosofo greco e come le sue previsioni calzino a pennello anche per la repubblica della stella.

Platone – La Repubblica Capitolo. VIII, Atene 370 A.C.


Quando la città retta a democrazia si ubriaca di libertà confondendola con la licenza, con l’aiuto di cattivi coppieri costretti a comprarsi l’immunità con dosi sempre massicce d’indulgenza verso ogni sorta di illegalità e di soperchieria; quando questa città (nazione)si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per potere continuare a vivere e ad ingrassare nel fango; quando il padre si abbassa al livello del figlio e si mette, bamboleggiando, a copiarlo perché ha paura del figlio; quando il figlio si mette alla pari del padre e, lungi da rispettarlo, impara a disprezzarlo per la sua pavidità; quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa, possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e ci è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine; c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle.

In un ambiente siffatto, in cui il maestro teme ed adula gli scolari e gli scolari non tengono in alcun conto i maestri; in cui tutto si mescola e si confonde; in cui chi comanda finge, per comandare sempre di più, di mettersi al servizio di chi è comandato e ne lusinga, per sfruttarli, tutti i vizi; in cui i rapporti tra gli uni e gli altri sono regolati soltanto dalle reciproche convenienze nelle reciproche tolleranze; in cui la demagogia dell’uguaglianza rende impraticabile qualsiasi selezione, ed anzi costringe tutti a misurare il passo delle gambe su chi le ha più corte; in cui l’unico rimedio contro il favoritismo consiste nella molteplicità e moltiplicazione dei favori; in cui tutto è concesso a tutti in modo che tutti ne diventino complici; in un ambiente siffatto, quando raggiunge il culmine dell’anarchia e nessuno è più sicuro di nulla e nessuno è più padrone di qualcosa perché tutti lo sono, anche del suo letto e della sua madia a parità di diritti con lui e i rifiuti si ammonticchiano per le strade perché nessuno può comandare a nessuno di sgombrarli; in un ambiente siffatto, dico, pensi tu che il cittadino accorrerebbe a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell’autoritarismo?
Ecco, secondo me, come nascono le dittature. Esse hanno due madri.
Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi.

Speriamo!

Allora la gente si separa da coloro cui fa la colpa di averla condotta a tale disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza che della dittatura è pronuba e levatrice.
Così la democrazia muore: per abuso di se stessa.
E prima che nel sangue, nel ridicolo.
.....manibus date lilia plenis.
Allegati:
Ultima Modifica: 30/06/2013 03:42 da Agau-del-Semien.

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29/06/2013 07:12 #18688 da wania
[justify] AnnaMary buongiorno e grazie per la conferma. Allora 4 + 3 = 7 confermati! [/justify]

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29/06/2013 07:09 #18687 da AnnaMary.F
Buo giorno a tutti ,se tutto va bene siamo in tre, anche se due non sono Asmarini doc ma vi assicuro che e come li fossero ,non so capire da chi abbiano inparato ad amare quella citta..... :P

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