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GL I EUCALIPTUS

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17/08/2013 16:14 #19220 da wania
[justify] Facciamo passare agosto! Si, e telefoniamoci! ![/justify]

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17/08/2013 15:53 #19219 da Giacinto-Matarazzo
PANZANELLA & CHIANTI.Meglio sentirci al telefono. Mai dire mai.Facciamo passare agosto.

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17/08/2013 12:41 - 17/08/2013 13:30 #19218 da Agau-del-Semien
Oggi mettendo un pochetto d’ordine tra i miei libri mi è capitato in mano uno dei libri scritti da Cesare Marchi, professore di lettere, scrittore e giornalista e non ho potuto fare a meno di rimettermi a leggere quelle pagine colme di cultura, ironia intelligente e dolce umorismo.

“…. L’altra notte ho fatto un sogno. Invitato da un cineclub a una rassegna di film storici, Quo vadis, Fabiola, Anno Domini, Marco Tullio Cicerone si rallegrava con i presenti per i lusinghieri segni di sopravvivenza che continua a dare, dopo duemila anni, il suo latino, presunta lingua morta. Estromesso dalla scuola e dalla Chiesa, esso si è preso una spavalda vendetta penetrando nel linguaggio della burocrazia, della politica, dell’economia, dei tribunali, dello spettacolo, dello sport, grazie alla sua straordinaria capacità di condensare il massimo di pensiero nel minimo di parole, “ pregio non indifferente” osservò Cicerone “ in un’epoca come la vostra, effetta da stitichezza concettuale e da diarrea verbale”.
Po, salito in tram, il famoso avvocato romano lesse il cartello “Obliterare il biglietto” e commentò con lieta sorpresa: “ Obliterare è latino puro”.
Poi ci sedemmo davanti al televisore e pur non capendo molto di elettronica, intui al volo che cosa vuol dire audio e video. In una tavola rotonda alcuni economisti discutevano del reddito pro capite, i sindacalisti reclamavano contratti validi erga omnes e Cicerone seguiva il dibattito in assorta meraviglia, senza fiatare.
Poi esclamò “ il latino è una lingua fatta di cose, non di parole, che elimina il superfluo, gli arabeschi mentali. Il latino è una lingua seria, è impossibile tradurre le pause di riflessione, le convergenze parallele, il quadro delle emergenze prioritarie e l’ottica programmata nel ventaglio delle ipotesi”. Nel De bello gallico Cesare, grande stratega, non parla mai di strategia dell’attenzione. Se al posto del latino avessero parlato il sinistrese, le quadrate legioni di Roma, invece di conquistare il mondo, avrebbero faticato a tenere i sette colli”…….
Cosa pensate del modo di scrivere del veronese Cesare Marchi? Lo ritengo stupendo!

O tempora o mores
Agau
Ultima Modifica: 17/08/2013 13:30 da Agau-del-Semien.

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17/08/2013 07:37 #19217 da wania
[justify]Va bene grazie, mi puoi telefonare anche ora. sono nulla facente.[/justify]

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17/08/2013 07:33 #19216 da AnnaMary.F
la storia e lunga te la racconterò per telefono ciao

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17/08/2013 07:26 #19215 da wania
[justify]Davvero AnnaMary? No, non mi sembra di conoscere nessun De Ponti anche se il nome l'ho sentito alcune volta. Ma perché ringraziato per i fiori, dimmi di più[/justify]

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