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16/03/2013 16:36 #16857
da vietri
I miei zii, Carmine e Mario Vietri, arrivarono in Eritrea, ad Asmara, prima della guerra. La seconda guerra mondiale, intendo. Erano entrambi dipendenti del Ministero della guerra eppure ebbero destini molto diversi. Quando il 1° Aprile del '41 gli inglesi entrarono in Asmara, Mario fu internato, Carmine invece, che era sposato, rimase in libertà. Mario morì nel novembre del '42: fu caricato con altri prigionieri su un piroscafo inglese diretto nell'Africa del sud, e il piroscafo si inabissò, silurato da un sottomarino tedesco. Carmine seguitò a vivere ad Asmara fin dopo la fine della guerra. Non so come si mantenesse. Forse grazie a lavori di fortuna (ha fatto ad esempio per qualche tempo il suggeritore al Teatro Cinema Impero). Non capisco come mai lui sia stato risparmiato e Mario sia stato invece imprigionato. Ignoro se sia rimasto ad Asmara per sua scelta o se non fosse possibile rientrare in Italia durante la guerra. Mi chiedo anche se gli uffici del Ministero della guerra dopo il 1° Aprile 1941 non siano stati chiusi e se dunque Carmine non abbia perso ogni contatto con la sua Amministrazione e ogni possibilità di percepire il suo stipendio fino al momento del rimpatrio. Mi domando anche come sia avvenuto il rimpatrio, se per iniziativa del governo italiano o semplicemente salendo su una nave e pagando il biglietto. Forse qualche anziano Asmarino può illuminarmi su qualcuno di questi miei dubbi e domande. Io sarei grato a chi si prendesse la briga di farlo o mi desse suggerimenti su come documentarmi. Giancarlo Vietri Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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L'Eritrea del tempo di guerra
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