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Sognando...le isole Dahlak...

  • Carlo Di Salvo
16/09/2013 16:30 #19520 da Carlo Di Salvo
Tutti voi immagino aspettiate la storia del Prete Janni da me con l'arrivo della flotta portoghese nel 1520 nella baia di Archico. Per carità non comprate il libro di Robert Silverberg, uno scrittore di fantascienza che ha scritto un guazzabuglio di storie tirate fuori da quelle del medio-evo quando ancora si confondeva l'Africa con l'Asia e con l'India, persino Marco Polo nel suo "Milione" aveva tirato a se la storia del Prete Janni ponendola in Asia ai confini con la Cina. Chiudo qua questo preambolo ed inizio la storia affascinante del Prete Janni imperatore di un regno cristiano che maggiormente si avvicina alla realtà dei fatti.
Questa storia ha inizio nel 1165 quando in gran parte delle corti europee e del Vaticano circolò una lettera inviata da un misterioso Prete Imperatore di un regno cristiano noto con il nome di Prete Janni.
In quella lettera, vantando la sua potenza, le sue ricchezze da buon cristiano qual'era, metteva a disposizione dei cristiani le sue armate per liberare la Terra Santa dal dominio musulmano.
Premetto che 5 anni prima di questa lettera, cioè nel 1160 giungeva a Gerusalemme un giovane principe etiopico di nome Lalibelà, il quale vi era stato inviato dalla regina madre per evitare che il fratellastro Harbai, allora sul trono d'Etiopia nella città di Roha, lo facesse uccidere per gelosia. La lettera quindi che nel 1165 circolò nelle corti europee era stata sicuramente inviata da Harbai.
Nel 1177 Papa Alessandro III risponde ancora ad una lettera del Prete Janni il quale chiedeva un altare nella chiesa del Santo Sepolcro, richiesta allora negata.
Ma rimase comunque nel medio-evo il mistero dell'ubicazione esatta del regno del Prete Janni, chi lo poneva in Asia chi in Africa, solo quando le flotte portoghesi, superando il Capo di Buona Speranza raggiungendo l'India ed a penetrare nel Mar Rosso si iniziarono a disegnare le carte del Mar Rosso, solo da allora si poté distinguere l'ubicazione dell'Etiopia.
Fino al 1509 comunque durò il mistero dell'ubicazione del regno del Prete Janni, quando la regina Elena reggente allora il trono d'Etiopia per conto del nipote Lebna Denghel inviò un'ambasceria al re del Portogallo Emanuele, a capo di tale ambasceria vi era un cristiano armeno di nome Matteo, uomo colto che parlava il greco e le lingue dell'Etiopia, costui era latore della stessa regina la quale chiedeva l'appoggio del Portogallo contro i Mori, capitanati da un crudele condottiero di nome Gragn.
Il re Emanuele rispose inviando una flotta capitanata da Odoardo Galvao della quale faceva parte il padre gesuita Francisco Alvarez, essa partì dal Portogallo nell'aprile del 1515 riportando con se il latore della lettera Matteo; la flotta raggiunse Coccin in India e quì la missione si imbarcò nella flotta comandata da Lopo Suarez, a bordo della quale vi era anche il fiorentino Andrea Corsali.
La flotta, partita da Goa l'8 febbraio 1516 compì una lunga campagna nel Mar Rosso, prese a saccheggio Zeila ma, nonostante toccasse le isole Dahlak e la vicina costa, non poté sbarcare Matteo né avere accesso al territorio etiopico, essendo poi morto il comandante Odoardo Galvao nell'isola di Camaran, la flotta fece ritorno in India.
Il tentativo di raggiungere i porti etiopici, ossia il paese del Prete Janni, fu ripetuto, questa volta con successo, il 2 gennaio 1520 partendo da Coccin, essendo allora governatore dell'India Diego Lopez Sequeira, la flotta nel mese di aprile raggiungeva Maczua (Massaua), da quì avrebbe avuto inizio il viaggio all'interno dell'Etiopia durato 6 anni e precisamente dal 1520 al 1526, viaggio narrato da Francisco Alvarez per conto del re Emanuele in un diario che a distanza di 487 anni, ancora oggi sembra una guida turistica dell'Etiopia, vi dirò in seguito perché. (continua).

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08/09/2013 07:23 #19411 da Nocerino
Ero entrata qui per ringraziare molto Carlo, ma poi tutto svanito. Bene Grazie Carlo molto gentile, ma devo leggere un'altro giorno perche' si e fatto l'ora che devo andare a preparare.
Ti prometto che torno presto qui per leggere tutto un affettuoso abbraccio Asmarino ne', io sono Asmarina, I miei fratelli sono Massauini :) ritorno ritorno presto ciao

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07/09/2013 20:41 - 07/09/2013 20:41 #19401 da Agau-del-Semien
Per chi volesse approfondire e meglio conoscere la leggenda di Prete Gianni, segnalo Il Milione di Marco Polo, edizione Gli Adelphi e il libro di Robert Silverberg, edizione PIEMME, LA LEGGENDA DEL PRETE GIANNI.
Comunque sempre e solo si tratta di una leggenda, priva di sostegno documentale e storico.
La leggenda venne anche ripresa nel 1378 da certo Giovanni di Hildesheim quando pubblicò il libro The legend of the Holy Three Kings, mescolando il martirio di san Tommaso, Prete Gianni e i tre Magi. Una vera Babele.
Agau

PS : la visione della Croce che ebbe Costantino, In hoc signo vinces, è stata molto frequente nella suggestione popolare. La Chiesa non ha mai posto grande attenzione a tali eventi.
Ultima Modifica: 07/09/2013 20:41 da Agau-del-Semien.

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  • Carlo Di Salvo
07/09/2013 19:35 #19400 da Carlo Di Salvo
Carissimi asmarini si conosco questi miracoli avvenuti in Eritrea soprattutto l'alone attorno al sole che preannunciava la liberazione di Asmara, ma il miracolo più importante che il Nostro Signore volle donare all'Eritrea per me sono le particole carbonizzate della chiesetta di EBARO' in territorio Cunama, miracolo avvenuto nel mese di aprile del 2000 durante l'ennesima invasione delle truppe etiopiche.-

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07/09/2013 16:22 #19397 da wania
[justify] CARLO, bravo! sai che anche il giorno prima della Liberazione, nel 1991, le suore, e tanti altri cittadini, dicono di aver visto nel cielo di Asmara un segnale: un cerchio, mi dicevano, di tanti colori, con prevalenza di un azzurro intenso.......che sembrava proprio l'annuncio di un evento importante.......Io avrei voluto essere lì. Ciao.[/justify]

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07/09/2013 16:13 #19396 da Giacinto-Matarazzo
CARLO, indubiamente, ma non solo pochi massauini, ma certissimamente mai nessun massauino, era o è stato mai a conoscenza di tale storia.Certo si sapeva della passata prenenza dei portoghesi in Etiopia.Figurati poi se a me , nei miei trascorsi 24 anni di Eritrea,principalmente a Massaua,in quel periodo di spensierata gioventù,cosa poteva interessare una roba del genere. Comunque bravissimo, non è mai troppo tardi.
Cisi

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