Cartoline per ricordare.... parola alle immagini

Caro Giacinto,
Cerco di rispondere in ordine.
Le foto che mi hai inviato via e.mail, erano di formato molto ridotto e quindi non ho potuto ingrandirle in quanto sgranavano eccessivamente.
Pertanto ho scambiato, riferendomi esclusivamente alle sembianze, il personaggio alla tua sin., guardando la foto frontalmente, per la Lina, in realtà si tratta di suo...fratello.
Il dubbio espresso era una semplice malignità provocatoria:intendevo alludere al fatto che NON TUTTA la caccia fosse devoluta agli orfanelli dei frati, ma che una parte, in particolare il dik-dik, fosse stato affrontato da voi col coltello "multi-uso" (in genere erano di fabbricazione svizzera e svolgevano funzioni di:coltello, forchetta, cucchiaino, seghetto, ecc...ecc...- ogni anno ne usciva una versione con qualche attrezzo in più -...)
ma trattavasi di malignità alla Silvano giusto per creare zizzania e scompiglio nelle fila del MaiTaclì-Forum e dimenticare così per 20sec. il...caldo di questi giorni.
Argomento "Balilla-militare"in effetti in Eritrea molte di quelle auto vennero mantenute in letargo,(in quanto sequestrate dagli inglesi) ma quando gli inglesi si apprestavano a partire, molte furono immesse sul mercato e ben presto trovarono padrone in quanto notoriamente robuste e con ricambi facilmente reperibili. (magari da due se ne rimediava una).
Ricordo benissimo il direttore della Gellatly di Massaua: il maltese Mr. Paris che ben conobbi nel periodo in cui vi lavorai.Fumava come un...maltese e tossiva come un...turco.
Non se ne andò dalla Gellatly partì direttamente verso il "Paradiso dei maltesi" e difatti si andò tutti al suo funerale.
In qualità di dattilografo dovevo battere tutte le lettere che lui scriveva in carta minuta con una calligrafia...sui generis: per decifrarla mi appoggiavo a Michele, ma talvolta anche lui doveva ricorrere ad altri.
Il campione in decifratura era un eritreo un certo "Tesfai" che avendo fatto le scuole italiane, era molto in gamba sia a scrivere l'italiano, il tigrino e l'inglese e quindi si ricorreva a lui. Ma nei casi estremi, bisognava aspettare che Mr. Paris non fosse impegnato al tel. e chiedere direttamente a lui.
Comunque Mr. Paris passava per "un bon omen" ma in realtà non ci faceva MAI pagare i molti straordinari che si facevano e alle nostre lamentele rispondeva: io sono solo un passa-carte è la direzione di Asmara che non li autorizza...ma stranamente i suoi straordinari li percepiva tutti.
Il cassiere, Sig. Beretta, ci ragguagliava perfettamente sulla cosa: percepiva più di straordinari che di stipendio...forse maggiorati dei nostri...che finivano sul suo conto...
Il sostituto Italo Benintendi non ricordo di averlo conosciuto in quanto poco dopo rientrai all'Asmara dove ripresi gli studi.

Ricordi ...ricordi ...ricordi ...ricordi...ricordi ...

Caro Silvano, e di che dubbio si tratta ? In effetti non si sapeva mai chi avesse colpito le gazelle o altro si sparava nel mucchio e via.Nella foto in oggetto non c'è Lina, i tre figuri fotografati siamo io al centro, mio cognato alla mia dx e uno dei fratelli Manti della SAIMAR alla mia sx, ricordi ? Chi scattò quella foto purtroppo ci ha lasciati che è poco, si tratta di Lino Borghini.Volevo però farti notare una cosa che forse risveglierà qualche tuo ricordo.In fondo si vede un'auto, si tratta di una Fiat "Balilla" tipo militare. Ne esistevano tante in Eritrea. Cerchioni 19", cambio ridotto,versatili su tutti i terreni, insomma tutte le qualità per essere usate dalle nostre ex FF.AA.. Era mia e sai da chi l'avevo avuta ? Da un dirigente della Gellatly, un maltese, tale Podesta o Podestà. Lui era già anziano ed era stato mandato ad Assab proprio a sostituire tuo fratello Michele e ad aprire i nuovi uffici dato lo sviluppo che stava prendendo il porto di Assab con l'avvento della federazione.
Non ricordo se venisse da Asmara o Massaua dove c'era un'altro maltese, tale Paris,ricordi ? Lui aveva quella macchina e quando dopo un paio d'anni andò via e fu sostituito da Italo Benintendi e moglie,conosciuti ? me la regalò. Non era messa bene, ci dovetti fare qualche lavoro, aveva solo motore cambio e trasmissione in buono stato.Quindi Silvano stiamo parlando di un periodo tra '53 e '56. Lina, curiosa come è sempre stata, solo una volta volle venire a caccia con noi.L'accontentammo.Fu la prima e l'ultima volta, puoi capire perchè. Comunque, chiunque andava a caccia portava tutto ai frati missionari,anche questo era un modo per aiutare quei bambini. Già allora.
Bye

Buona lettura e buon caldo a tutti!

Silvano

Giacinto asserisce che la gazzella e il dik-dik furono quindi consegnate ai frati missionari per la mensa degli orfanelli (ma...siamo poi sicuri che il dik-dik, carne più tenera e pregiata non sia stato...pappato dai...cacciatori???)
Attendiamo documentazione debitamente vidimata dal consolato...

Asmarinità,
Silvano in preda a qualche...dubbio...

Caro Francesco,io non ho ricevuto la foto del conte Emanuele Leonardi,ho solo in bell'ordine le foto di francesco jr,e Marco.Ciao.Scceitan.

Caro Sceitan,
In un tuo post No. 5008 in cartoline, datato24/06/2010 chiedevi notizie su un'auto di cui allegasti la foto ma che io...vedo solo adesso...
All'epoca era proprio il giorno che caddi dalla bici e mi fratturai il bacino con tutte le conseguenze del caso...
Credo che l'auto in questione fosse una "Fiat Balilla spider anno 1935" di cui inserisco una copia.
Era un'auto originale: nasce come 2 posti anteriori, ma aprendo il portello posteriore si poteva accedere a due sedili di fortuna...purchè non...piovesse in quanto non protetti dalla "capote"
In questo spazio, in assenza dei passeggeri, potevano essere sistemate un paio di valige...purchè di dimensioni adeguate.
Sarebbe uno spiderino ideale per questo periodo caldo. Nell'auto che ho adesso, malgrado sia provvista di aria condizionata, quando esco con la Lia non posso inserirla in quanto, soffrendo di cervicale, preferisce il caldo alla...malefica aria condizionata...

Scusa il ritardo ma...ero impegnato altrove...
Sylvanyus.